Lodi ieri ha celebrato il trentennale dell’istituzione della Prefettura e della Questura con un pomeriggio carico di contenuti, ricordi e riconoscimenti, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Pisani. Un ritorno significativo per il ministro, che proprio a Lodi, nel 2011, era diventato prefetto.

Piantedosi ha scelto di non soffermarsi sui tecnicismi, preferendo riportare emozioni, volti e momenti che hanno segnato la sua esperienza lodigiana, restituendo così l’immagine di un territorio che per lui ha rappresentato una scuola di vita. Il ministro poi si è rivolto direttamente alle forze dell’ordine, definendole “un valore aggiunto per il territorio” e invitando gli operatori a “rimanere come siete a Lodi, perché siete una bellissima palestra di vita”.

Solo dopo aver richiamato la dimensione più personale, il ministro ha ampliato lo sguardo al significato della ricorrenza. “Se oggi celebriamo questo traguardo lo dobbiamo al fatto che questa provincia, giustamente, è stata elevata al rango di autonomia istituzionale”, ha affermato, ricordando l’impegno di chi negli anni ha contribuito a consolidare la presenza dello Stato sul territorio.

Alla cerimonia hanno partecipato rappresentanti delle principali realtà istituzionali: vertici delle forze dell’ordine, parlamentari, esponenti della giunta regionale e numerosi sindaci con la fascia tricolore, oltre al prefetto di Lodi Davide Garra e al questore Pio Russo. Una presenza ampia, che conferma la rete istituzionale costruita negli anni e il ruolo centrale di Prefettura e Questura nella gestione quotidiana della sicurezza.

Nella Sala dei Comuni, Piantedosi ha sottolineato anche il cambio di prospettiva maturato rispetto al 2011: dallo Stato percepito come “costo” a un sistema pubblico che investe energie e risorse per coordinare e sostenere i territori. “Mi piace pensare che se oggi la Prefettura, la Questura e la Provincia di Lodi sono istituzioni valorizzate e non più considerate – come in passato – un mero fattore di costo, lo si deve anche all’interpretazione che qui è stata data ai ruoli e alle funzioni istituzionali”.

La cerimonia si è conclusa con un rinnovato ringraziamento a chi opera quotidianamente nelle articolazioni dello Stato, spesso con impegno e sacrificio e con il riconoscimento del valore di un territorio che, pur dimensionalmente visto come molto piccolo, in realtà è molto grande per la capacità di creare sinergie, legami e senso di comunità.