Diventa un caso politico la partecipazione delle scuole lodigiane alla Marcia della Pace in programma l’8 ottobre, organizzata dal Comune di Lodi e da URS Lombardia con la Rete “Lodi di Pace“, all’interno degli eventi che accompagnano la Marcia per la Pace Perugia-Assisi.

Secondo le comunicazioni ufficiali, l’iniziativa “si inserisce nel percorso educativo volto a promuovere i valori della cittadinanza attiva, della solidarietà e della convivenza pacifica tra i popoli“. Gli studenti parteciperanno al corteo che partirà alle 9 da piazza Martiri della Libertà e si concluderà intorno alle 11.15 in piazza della Vittoria.

Ma la scelta ha scatenato le critiche della Lega. “È inaccettabile – dichiara la consigliera comunale della lega, Eleonora Ferri – che dirigenti scolastici abbiano deciso di portare bambini e ragazzi, anche di appena sei anni, a una manifestazione politica in sostegno della causa palestinese. La partecipazione a eventi dal forte contenuto ideologico non può e non deve coinvolgere minori, tanto più se in un contesto scolastico. Si tratta di un atto grave di strumentalizzazione”.

Ferri ha aggiunto: “La scuola deve essere un luogo di educazione, confronto e pluralismo, non uno strumento di propaganda o radicalizzazione. Esporre studenti minorenni a cortei che possono degenerare in tensioni è un atto irresponsabile, potenzialmente pericoloso e profondamente diseducativo. Ogni famiglia ha il diritto di crescere i propri figli secondo valori e idee liberamente scelti, senza interferenze ideologiche imposte dall’ambiente scolastico. La neutralità delle istituzioni educative è un principio fondamentale che va tutelato con fermezza”.

Il Carroccio ha già segnalato l’accaduto al Ministero dell’Istruzione, chiedendo di fare piena luce sull’iniziativa.