La Radiologia Interventistica dell’Ospedale Maggiore di Lodi si conferma una delle eccellenze della sanità lodigiana. Nel 2024 gli interventi eseguiti sono stati 613, con un incremento del 300% rispetto ai 150 del 2021. Il team, guidato dal dottor Antonio Arrichiello, è il più giovane dell’ASST: l’età media è di appena 32 anni.
La struttura semplice dipartimentale di Radiologia Interventistica utilizza tecniche di imaging avanzate e strumentazioni di ultima generazione per interventi diagnostici e soprattutto terapeutici, caratterizzati da una limitata invasività. Le principali patologie trattate sono di tipo vascolare — come stenosi, aneurismi e sanguinamenti — e oncologico, in particolare tumori epatici e metastasi da carcinoma colo-rettale.
“Nel campo oncologico — spiega Arrichiello — la radiologia interventistica ha un ruolo decisivo, destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni”. Le procedure più utilizzate sono le termoablazioni e le crioablazioni, che distruggono le cellule tumorali attraverso calore o freddo estremo, senza necessità di chirurgia e con ricoveri molto brevi. “Sono tecniche che consentono al paziente di tornare a casa già il giorno successivo”, precisa il medico.
I livelli di complessità degli interventi sono diversi. “Recentemente – spiega Antonio Arrichiello – abbiamo eseguito una crioablazione di una metastasi epatica di 4 centimetri su un quarantenne. Il fatto è che la lesione era nell’ilo epatico, una regione difficile da raggiungere, ma che soprattutto non poteva essere trattata con il calore: avrebbe rischiato di danneggiare e compromettere strutture nobili di quella regione“. L’intervento non ha avuto complicazioni e ha consentito al paziente di riprendere la chemioterapia.
Parte dell’attività della radiologia interventistica, si svolge in area ambulatoriale e riguarda la cura delle fistole da dialisi, le biopsie, la discectomia percutanea e gli interventi d’urgenza per sanguinamento. Tra le procedure più complesse figura la TIPS (TransJugular Intrahepatic Portosystemic Shunt), intervento salvavita per l’ipertensione portale nei pazienti cirrotici: nel 2024 ne sono stati realizzati cinque.
In sala angiografica la tecnologia è di livello elevatissimo: un software di segmentazione del tumore che consente di valutare se l’ablazione ha coperto il volume della lesione tumorale oppure se è necessario reintervenire immediatamente sul paziente.
La Radiologia Interventistica di Lodi è stata inoltre selezionata, insieme solo ad altri tre centri italiani (Modena, Gemelli e Umberto I di Roma), per partecipare a uno studio multicentrico internazionale promosso dall’Ospedale Universitario di Utrecht (Olanda), a conferma del suo riconosciuto valore scientifico.


































